Ieri...un pò di storia.



Parlare di Matrimonio, incuriosisce, spaventa, annoia...infastidisce (con la crisi che c'è...). Eppure se ne fa sempre un gran parlare e "sparlare". Tre giorni tre, miei cari amici, il tempo di dire, commentare, ridere e sorridere di un evento che racchiude la magia dell'amore...per alcuni è la formula magica, il "per sempre felici e contenti", per altri, sopratutto gli uomini...diciamolo apertamente, ahimè, la tomba dell'amore! Sono curiosa di sapere quando e come nasce l’istituzione del Matrimonio e quindi…

Facciamo un passo indietro...

Il matrimonio nella Grecia antica

Nella Grecia antica, il matrimonio avveniva solo dopo l'istituzione, fra il padre della sposa e lo sposo, di un contratto (εγγυησις), con il quale la sposa veniva promessa al suo futuro marito. Tuttavia tale contratto non stabiliva di per sé la convalida del matrimonio, poiché esso era considerato valido solo se, a seguito della consegna della promessa sposa al futuro sposo, i due davano inizio alla convivenza; qualora ciò non avvenisse, il matrimonio non sussisteva.  Per Esiodo, il giorno più propizio per sposarsi era il quarto del mese; il mese in cui venivano celebrati la maggior parte dei matrimoni era gennaio, tant'è che ad Atene esso era chiamato mese delle nozze. Un'usanza della sposa era quella di bruciare la bile di un animale sacrificato (ciò indicava la necessità di un matrimonio privo d'ira).

Il matrimonio nell'antica Roma

Il diritto romano obbligava alla monogamia, mentre ammetteva la prostituzione, il concubinato, il sesso extraconiugale, il sesso omosessuale e il sesso con gli schiavi. La formula matrimoniale latina, nella sua estrema concisione, "Ubi tu Gaius, ego Gaia", sintetizza la condizione della donna che la pronunziava e che con questa dichiarazione si sottometteva alla potestas del marito, contestualmente lasciando quella del pater familias, venendone ascritta al complesso dei beni disponibili. Il matrimonio romano era organizzato dai padri dei futuri sposi, che facevano conoscenza solo al momento del loro fidanzamento (in occasione del quale il giovane promesso sposo offriva del pane). La sposa era vestita di bianco, coperta dal velarium flammeum, velo di colore arancio, e incoronata di una corona di fiori.
Antonio e Cleopatra

Il matrimonio nel Medioevo

Modello "un uomo - una donna" fu difeso da S'Agostino con la sua lettera "Il buono del matrimonio". Nel 534 l'imperatore romano Giustiniano condannò il sesso al di fuori di quello dei confini matrimoniali tra uomo e donna. Il Codice Giustiniano fu la base della giurisprudenza europea per un millennio. Il matrimonio divenne una cerimonia privata, che si svolgeva al domicilio della futura sposa, e dava luogo a dei ricongiungimenti familiari. Talvolta era impartita una benedizione. Con il concilio Lateranense IV nel 1215, la Chiesa cattolica regolamentò ufficialmente il matrimonio per la prima volta. Tale Concilio fissò delle regole largamente riprese in seguito nel matrimonio civile, istituito in Francia nel 1791 durante la rivoluzione francese.


Il matrimonio nell'era moderna
Con la riforma protestante negli stati in cui il sovrano, secondo il principio del cuius regio eius religio, aveva scelto la confessione cristiana riformata, il compito della registrazione dei matrimoni e della loro regolamentazione passò allo stato. Negli stati cattolici furono riconosciuti i pronunciamenti del Concilio di Trento, che rinforzò la regolamentazione del sacramento del matrimonio: celebrazione davanti ad un parroco e a dei testimoni, obbligo per gli sposi di registrare la propria unione in un registro conservato nella parrocchia, divieto di coabitazione al di fuori del matrimonio (per evitare il concubinato e i figli illegittimi).


Il matrimonio nell'era contemporanea

In Europa erano di solito gli uffici ecclesiastici a rendere ufficiali i matrimoni con la loro registrazione agli effetti civili. Avvenne perciò un passo significativo verso una chiara separazione tra chiesa e stato e un indebolimento del ruolo delle chiese cristiane in Germania, quando il Cancelliere Otto von Bismarck introdusse lo Zivilehe (matrimonio civile) nel 1875. Questa legge rese la dichiarazione del matrimonio davanti ad un ufficiale dell'amministrazione civile (affermando entrambi gli sposi la volontà di sposarsi) la procedura per rendere un matrimonio legalmente valido e ridusse il matrimonio religioso ad una mera cerimonia privata.

Beh adesso, del passato, ne so qualcosina in più.


Oggi come Ieri...
                                                                     







E come dice Begnini: "Innamoratevi!"



A presto
Giò

Fonti e approfondimenti su "Wikipedia"
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